Pillola su Henri Cartier-Bresson

La parola chiave per comprendere questo scatto del grande maestro Bresson è “movimento”; compositivamente perfetta, questa immagine è un salto dell’occhio in soggettiva verso l’uomo in bicicletta.

Il forte contrasto dei toni della pellicola ferma il nostro sguardo, che si posa sul nero fuori fuoco della figura in movimento e che non rischia così di continuare a cercare con gli occhi qualcosa oltre l’uomo, sforando oltre il confine materiale dello scatto stesso. Bresson, così, congela la nostra attenzione sulla figura scura e ci impedisce di “vagare” con lo sguardo in angoli che a lui non interessano.

E’ il maestro a condurci: dalla linea curva e perfettamente a fuoco della scala, ci prende per mano e ci fa scendere i gradini, uno ad uno, fino alla sua figura anonima che non si sa dove stia andando e che a noi sembra quasi di poterla inseguire in un immaginario dove e quando.
La grandezza di Bresson è aver colto un attimo di vita quotidiana da una prospettiva tutt’altro che scontata, quasi vertiginosa, regalandogli quel fascino che dura ancora nel tempo.

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