La foto si presenta così: un gruppo di uomini in tunica nera danzano in cerchio nel vuoto. Si tengono per mano e sembrano felici. Dietro di loro un altro uomo è inspiegabilmente steso su un tappeto “volante”. Lo scatto di Giacomelli è lontano anni luce dalla tradizionale fotografia realistica. Il fotografo infatti utilizza il bianco e nero e le sue straordinarie doti di stampatore per creare un’immagine diversa. Suggestiva e bizzarra, dove la realtà cede il passo all’immaginazione e il senso di felicità degli uomini danzanti è accentuato dalla totale assenza di un suolo su cui piantare bene i piedi a terra. Gli uomini volano su terreno completamente bianco e sono ripresi dall’alto come se un dio li stesse sbirciando in segreto. Come fossero su una nuvola soffice o in paradiso. La grande capacità di Giacomelli è quella di saper dare una nuova voce alla realtà. L’utilizzo del bianco e del nero a servizio dell’espressione e del sentimento. Una sorta di espressionismo fotografico, si può osare dire, dove l’immagine che viene fuori dalla macchinetta del fotografo è la realtà come la vede lui. Una realtà che passa in mezzo ai suoi sentimenti prima di essere stampata.
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