Ansel Adams e la comunicazione attraverso le sfumature del grigio

Nessuno mai, meglio di Ansel Adams è riuscito a creare composizioni perfette attraverso l’utilizzo delle sfumature di grigio. D’altronde è a lui che si deve la messa a punto del sistema zonale, riferimento fondamentale per ogni fotografo professionista.

In questa immagine Adams fonde perfettamente perfezione compositiva, atmosfera e suggestione emotiva. E lo fa con pochissimi elementi a disposizione; si tratta infatti di una semplice duna increspata nel deserto. Che, se fotografata da qualcun altro, sarebbe potuta venir fuori come un’immagine piatta e insignificante. Invece Adams ha usato tutte le sfumature del grigio che aveva a disposizione, accentuando il gioco di luci fra grigio chiaro e scuro nelle increspature create dal vento sulla duna (nella parte destra dell’immagine) e il nero nell’altra metà del fotogramma, quasi a voler spingere l’occhio verso la zona illuminata, vero soggetto dell’immagine. Adams utilizza le diagonali e compone il suo scatto in modo da far culminare la duna in un picco in alto a destra, nei pressi di uno dei punti focali. Tutto ci porta li, dove la sabbia lascia il posto al cielo e al suo grigio delicato che si perde nell’orizzonte lontano. Il movimento ondulatorio delle increspature ci accompagna dall’inizio alla fine nell’ ”esplorazione” dello scatto, che si lascia attraversare proprio come si attraverserebbe un deserto.

Questa è la grande arte di Ansel Adams: raccontare la natura e i paesaggi da un punto di vista estremamente personale, quasi tridimensionale. Come se fossimo li anche noi, a passeggiare per i luoghi da lui ritratti. Adams fa parlare i suoi paesaggi attraverso i grigi e la composizione, li fa gridare o sussurrare a seconda dell’emozione che in quel momento gli hanno suscitato e dell’atmosfera che ha scelto di voler restituire nel suo scatto.

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