La originale idea del Comic 2.0

 

Insieme ad un gruppo di amici, nel 2007, Fabrizio Bottacchiari fonda “Videns Pictures”, una piccola casa di produzione di Comic 2.0; l’intento è quello di sperimentare una nuova forma d’arte, che sia in grado di spaziare dal fumetto alla fotografia, dalla grafica, alla storia in versione “cinematografica”.

Nasce così “The Cide” un progetto molto impegnativo al quale i ragazzi si dedicano per quasi due anni. Fabrizio si occupa della Direzione della fotografia, curando nel minimo dettaglio ogni scatto che poi è finito sul fumetto. La cosa più importante per lui è stata quella di dare un’impronta definita al suo stile, che quindi potesse essere riconoscibile. Stiamo parlando di un prodotto nuovo, fresco, era quindi necessario apporre la propria firma.
Gli scatti di “The Cide” sono quindi studiati sia da un punto di vista tecnico (luci, colori, scelta dell’obiettivo) sia da un punto di vista artistico (composizione e sentimento). Innanzitutto bisognava partire dalla storia, capire i personaggi e che stile dare ad ognuno di loro; si parla di un thriller denso di mistero, che aveva bisogno di essere visualizzato in maniera originale. La sfida è stata quindi quella di aderire a questo intento senza sconvolgere la tecnica, costruendo un lavoro fatto di immagini, che raccontasse una storia alla quale rimanere fedele, facendosi anche portavoce, a livello visivo, del suo messaggio.
L’originalità del fumetto è proprio qui: niente disegni che scaturiscano direttamente dalla mano dell’autore, ma attori veri da gestire, da dirigere; quindi, la difficoltà di cogliere sempre l’espressione migliore, più azzeccata alla battuta nel baloon. Lavoro per ritrattisti, ambito fotografico che Fabrizio sente prevalentemente come il suo.
“The Cide” riscuote molto successo sul web, grazie alla cura di ogni scatto fotografico dal quale emerge l’attenzione messa per la composizione (sempre originale, che crea movimento) alla storia coinvolgente e ben scritta e all’eccezionale lavoro di grafica in post-produzione. La carta vincente è stata poi quella dell’essere 2.0, ovvero un fumetto interattivo, dove siamo noi, con il nostro mouse, a girare le pagine o a cliccare su alcuni elementi del riquadro che prendono vita e si animano letteralmente. Insomma una serie di effetti di livello qualitativo davvero elevati.
Grazie alla notorietà acquisita con “The Cide”, i ragazzi di Videns Pictures vengono contattati da Sony: nasce così il nuovo progetto di “Solo” il Comic 2.0 che ha come protagonista Marco Mengoni, il noto cantante italiano vincitore della terza edizione di X-Factor.


Anche qui Fabrizio deve confrontarsi con un progetto per nulla semplice, perchè rivolto ad un pubblico più vasto e comincia così a dedicarsi ad una serie di scatti che sono veri e propri ritratti del cantante (tra l’altro molto fotogenico ed espressivo). Il fumetto funziona quindi, grazie alle caratteristiche e alla bravura davanti alla macchina fotografica di Marco Mengoni, all’abilità di Fabrizio nel catturare le sue espressioni migliori, alla storia particolare e al lavoro di grafica ancora una volta eccezionale, che migliora sempre di più.
Inizia così un’ interessante collaborazione che porta i ragazzi di Videns Pictures a occuparsi anche dell’art work del cantante.
L’idea del Comic 2.0 rappresenta l’inizio di una nuova e interessante forma d’arte, nel quale si mescolano alla perfezione creatività e tecnica, passione per la narrazione stile fumetto in vecchio stile, per la fotografia, le arti visive e conoscenza delle più innovative tecnologie. 2.0, appunto.

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